giovedì, maggio 04, 2006

Notturna Framura - 4 Maggio 2006

Si arriva a Framura alle 9:15 circa, il tempo di fare un salto dietro il porticciolo per discutere della posizione della fantomatica grotta, si ritorna alla macchina e ci si cambia in fretta e furia. Sono passate le dieci, quando si entra in acqua passando dalla rampa del porticciolo. L’acqua al primo colpo d’occhio sempra limpida, ma appena entrati, con stupore ci rendiamo conto che la visibilità è superiore ad ogni più rosea aspettativa. Sembra di essere veramente in una piscina, la luce della luna è sufficiente ad illuminare la zona a basso fondale che caratterizza l’uscita del porticciolo. Io pinneggio, dietro a Vittorio ed Alex tutti e tre a torcie spente. Bioluminescenze splendide, ci anticipano che faremo sicuramente un’immersione speciale. Le bolle generate dai movimenti dei miei colleghi davanti a me, fanno dei giochi di luci particolari, mischiati alle bioluminescenze ed al riflesso della luna. Preso da questo particolare effetto, esagero con le aspettative ed addiriturra cerco di leggere il manometro a torcia spenta, ma effettivamente ho esagerato. Ci si da l’OK e l’immersione inizia.



Si inizia a pinneggiare tranquillamente con una visibilità di 20 metri almeno usando le torcie al minimo. Non troviamo i grossi polpi e polpesse che di solito bazzicano quel punto ed iniziamo a girare verso la parte esterna della parete. Un paguro con la sua conchiglia si fa fotografare seguito a ruota da bernardo l’eremita che mette in bella mostra l’attinia che porta in groppa.


Appena più avanti una bella seppia attacca ed inizia a mangiare una castagnola, Vittorio riesce a fotografarla mentre inizia a mangianserla. La festa però per la seppia finisce quando si trova Alex e Vittorio che cercano di fotografarla in tutte le posizioni. Il sottoscritto cerca di illuminarla da sotto per aumentare quell’effetto verde radioattivo tipico delle seppie.


Una spendida Alicia mirabils, intanto posata sulla poseidoina si fa fotografare con facilità da ogni angolazione. Siamo sempre nella parte inziale dell’imersione, la profondità è circa dieci metri.
Si continua a seguire la parete spostandoci leggermente al largo, quando Vittorio si sbraccia come una matto indicando affannosamente qualcosa davanti a noi. Io ormai lo conosco bene, o ha visto uno squalo, oppure ci deve essere una rete. Difatti mi giro e di squali neanche l’ombra, in compenso una bella rete, ci obbliga a riavvicinarci verso la parete. Con questa visibilità non fa molta paura, ma in ogni caso la teniamo bene alla larga. Iniziamo a scendere verso la parte più bassa, arrivando a circa 15metri, ad 1 metro dal fondo sabbioso.
Una grossa murena giace morta con la testa sotto la sabbia, una stella marina ed un paguro se la stanno mangiucchiando allegramente. Probabilmente mi sbaglierò, ma mi sembra di averla vista fuoritana quindici giorni prima quella murena, proprio in quella zona.


Ma proprio quando si stava ancora osservando la murena, io in particolare volevo vedergli la testa, si scorge pochi metri in la, sulla sabbia un piccolo grongo che inizia goffamente a scappare. Lo inseguiamo e lui non perde occasione di dimostrare quanto i gronchi ci vedano poco. Riesce addirittura a prendere una musata sul vetro della mia torcia accesa che gli sbarrava la strada. Arriviamo in fondo alla parete e li si vede una piccola murena, che in tana cerca di spaventarci, subito sulla sua destra un grosso anemone, ormai per noi una vecchia conoscenza sembra stranamente gonfio e parzialmente chiuso.


Si continua l’immersione nella parte dietro il porticciolo, un altro bernardo l’eremita viene fotografato e subito dopo una paguro.


Siamo a circa 40 minuti di immersione ed poco più di cento bar in bombola. Si decide per il ritorno. Si arriva dopo poco al punto della murena e dell’anemone, ma con sorpresa vediamo quest’ultimo ancora più chiuso e gonfio. Chissà perché?. Vittorio pensa che ci sia qualcosa di strano, non ha mai visto l’anemone cambiare così velocemente. Qui ci vuole il supporto del nostro biologo di fiducia.


Si ripercorre la parete in senso inverso, ma rimanendo tre quattro metri più in alto,
Alex fotografa un Cerianthus ed io appena sopra di lui vedo in una cavità una decina di gamberetti che non vedono l’ora di essere fotografati. Scendo per chiamare Alex, ma risalendo non trovo più il buco giusto, però una serpula rossa compensa ampiamente il buco mancato.


Si rivede la seppia dell’andata e lentamente si rientra. Si trova uno spirografo niente male, una Sertella ed un batti-batti che rimane perfettamente in posa.
Non abbiamo visto aragoste, e nessuno dei grossi polpi che sono ormai per noi un’appuntamento costante ed il pesce e poco, ma in acqua si sta troppo bene ed ogni occasione e buona per attardarsi. Probabilmente le reti devono avere ripulito la zona.

Chiudiamo l’immersione dopo 70 minuti ed uscendo dall’acqua una bella Luna ed il cielo stellato ci mettono voglia di rimanere ancora un poco li, ma è tardissimo sono le undici passate e se vogliamo mangiare qualcosa bisogna sbrigarci.


Ci facciamo la doccia, con la canna dell’acqua sopra la rampa del porticciolo e ci si riveste. Si parte per Fiumaretta, direzione O’Neils il nostro Pub ufficiale, per una pizza,birra e sgabei.

Sono le due di notte, sarà meglio tornare a casa se vogliamo sopravvivere alle mogli.


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