giovedì, giugno 29, 2006

Notturna agli scogli di Massa - 23 Giugno 2006

Partecipanti: Mauro, Alex (Fotografo)
Immersione: 82 minuti, prof: 15 metri, temp: 22 C°, visibilità: 20 m


Ci sono subacquei che partono per le regioni più sperdute della terra alla ricerca di emozioni forti. I più pratici si accontentano del mar rosso o delle maldive. Si cercano nelle profondità abissali i pesci più grandi e rari. Questi prodi partono e raggiungono dopo ore, giorni, il loro punto d’immersione.
Ma quanti possono dire di conoscere veramente le zone in cui abitano.
Quanti sanno che basta fare un tuffo tra gli scogli di Massa davanti all’Alberghiero per stupirsi della vita bentonica e delle piccole pareti che tappezzano le parti basse degli scogli a pochi metri di profondità. Insomma una vera sorpresa, che grazie ad una dritta di Lorenzo è stata riportata all’attenzione dei subacquei locali.

Alle otto di sera, io (Mauro) e Alex ci troviamo nella spiaggetta davanti all’alberghiero. Troviamo anche Pino con suo figlio, che non può seguirci per impegni di lavoro, ma ci assiste mentre ci prepariamo per l’immersione. Anche per lui il punto d’immersione non vale nulla, potrebbe giurare che al massimo sotto gli scogli ci siano 4-5 metri. Forse a ragione lui, così a guardare da fuori non si può che pensare la stessa cosa, ma invece……

Appena messa la testa in acqua nonostante il fondo sabbioso e anche fangoso, la visibilità è ottima, dobbiamo pinneggiare a lungo per portarci sotto gli scogli, ma ogni volta che si dà un’occhiata in acqua si continua a vedere chiaro il fondale che sembra essere intorno ai 5 metri. Sono circa le nove, ma la luce è ancora forte e basta da sola ad illuminare in modo sufficiente per vedere senza torcia. Dobbiamo ancora immergerci che avvistiamo due e tre galletti che strisciano sulla sabbia e tanti granchi si muovono scomposti, ma praticamente in fila, in direzione degli scogli. Decidiamo di scendere subito, potremmo già perderci qualcosa pinneggiando solo in superfice.

Ci si dà l’Ok, si scende e l’immersione inizia.






Appena scesi si vede a circa 10 metri un gronco che si fa facilmente fotografare, vari polpi vengono beccati e non mancano batti-batti e piccoli crostacei, ma a sorpresa ecco il primo cavalluccio marino.
Il tempo di fotografarlo e si continua a perlustrare gli scogli. Mediamente la profondità è di circa 5 metri, ma in almeno tre punti ci sono dei buchi che arrivano almeno a dieci metri



Nel più profondo dei tre a circa 15 metri troviamo con grande stupore una piccola aragosta. Salire e scendere è fastidioso sia per l’assetto che per le orecchie, ma per la vita bentonica rigogliosa che stiamo trovando vale la pena questo sforzo. Nonostante i 21 gradi di temperatura in superficie, in alcuni punti trementi termoclini ci fanno rabbrividere e rimpiangere di non avere la stagna. In particolare Alex, in fa in un paio di volte il segnale di brivido. Si decide di ritornare e si attraversano gli scogli e si continua la perlustrazione. Ogni tanto si trovano paretine piene di tunicati, spugne e spirografi. Avvistiamo anche una gallinella non molto grossa nascosta in mezzo alla mucillagine.

In un'altra piccola prateria di Poseidonia vediamo due piccoli cavalucci, ci possiamo ritenere fortunati e decidiamo di tornare (siamo già a circa 70 minuti d’immersione)
Prima di arrivare alla spiaggia attraversiamo la seconda fila di scogli che dalla parte esterna esibiscono quasi 10 metri di profondità. Qui troviamo (udite, udite) una mustella in compagnia di un paio di piccole cernie.

Si ritorna verso la spiaggia e si conclude l'immersione dopo circa 83 minuti.

A questo punto punto devo dire, che ogni riferimento con la realtà di questa relazione è puramente casuale e se qualcuno fosse arrivato a questo punto credendo di leggere cose vere, può anche provare a tuffarsi nel canale sotto casa alla ricerca di qualche parete da sogno.

Se per un attimo avete creduto di avere sotto casa un posto da sogno (Vittorio stava già preparando i documenti per segnalare la richiesta di valorizzazione ambientale al comune), purtroppo vi dobbiamo confermare che tutto è quel che sembra.

Si ringrazia internet per le foto false e Antonio a cui ho fregato la foto del gronco e della mustella con le cernie ( i polpi ed il batti batti c'erano davvero) .

sabato, giugno 24, 2006

Notturna a Framura - 21 Giugno 2006

Partecipanti: Alex (Fotografo), Vittorio (Fotografo)
Gufanti non presenti: Mauro e Pino


IL SECONDO PRINCIPIO DI ARCHIMEDE no,
IL PRINCIPIO DI ARCHIMEDE SECONDO,
no allora è IL PRINCIPIO SECONDO ARCHIMEDE !
“LA DEVIAZIONE MAGNETICA DI UNA BUSSOLA è DIRETTAMENTE PROPORZIONALE ALLA FORZA DELL’INTERRUTTORE MAGNETICO DELLA TORCIA E INVERSAMENTE PROPORZIONALE ALLA DISTANZA TRA IL MAGNETE E LA BUSSOLA STESSA”

Allora , oggi i subnormali protagonisti siamo solamente io e il Barbiero , gli altri tutti a gufare al lavoro nonostante le ottime condizioni meteomarine.Decidiamo di fare il pinnacolo di Framura anziché il porticciolo perché qui ci sono due pescatori subacquei che si stanno preparando e noi non vogliamo né fargli da guida ne tantomeno da preda. Il solstizio fa sì che arriviamo alla stazione che è ancora giorno nonostante siano già le 21,00 e ci permette di prepararci in tranquillità .

Scendiamo in acqua fino al pinnacolo senza accendere le torce mentre steso sul fondo troviamo un palamito appena calato. La ricognizione è povera di pesce e noi ne approfittiamo per avere più chiaro l’orientamento degli scogli sommersi e più confidenza con le fotocamere; in particolare Alex che con la nuova attrezzatura deve ancora dare il meglio di sé per cui fotografa di tutto disorientandomi:”cosa c…… fotografa che non vedo niente”Infatti non c’è niente anche se , ispezionando ogni anfratto trova una murena ,timida ,così timida che già stasera non si vede nulla se poi il pesce s’intana pure è finita.Sulla sabbia seguiamo a più riprese alcuni “OPHIDION BARBATUM” pesce anguilliforme detto galletto , che ,stufi di noi si nascondono infilandosi curiosamente sotto la sabbia;curiosamente perché facendo vibrare la coda e spingendosi all’indietro penetrano nella sabbia anche totalmente




Intanto , sulla sabbia ,tra gli scogli un murice spinoso si nutre di ciò che resta di un pesce morto poi , poco più avanti rincontriamo il palamito visto all’inizio che dà un ulteriore spunto per i nostri riferimenti delineando meglio la mappa di questo sito . Faccio cenno ad Alex di seguirmi anche se ormai in riserva sia di aria che di corrente voglio perlustrare questa zona che trovo famigliare e sono certo non deluderà ed ecco apparire il DARDANUS ARROSOR (bernardo l’eremita) con i suoi anemoni con cui vive in simbiosi e poi lì , davanti a noi , una tana al cui interno una grande murena in compagnia di una stella serpentina ed alcuni gamberetti. Scattiamo il possibile poi facciamo rotta di rientro ,ma mi accorgo che io non procedo nella direzione di Alex .Osservando meglio vedo il tamburo della mia bussola che ruota in modo irregolare, poi sembra impazzito .

Beh quante volte avete tenuto nella stessa mano , una sopra l’altra , magari di notte la vostra torcia e la bussola? Sappiate che se la torcia ha un interruttore elettromagnetico o altri dispositivi magnetici farà impazzire la vostra bussola ;è banale , ma non così scontato , ed è ciò che mi è capitato anche se fortunatamente me ne sono accorto in tempo.Dopo la tappa a 5 mt torniamo a terra e, spiegando il fatto , Alex , intuisce il perché di alcune discrepanze di rotta talvolta notevoli , perciò consigliamo a tutti di provare la propria attrezzatura anche in questo modo.




Smontata l’attrezzatura ,prima di salire in auto ,un leggero diverbio con due pescatori locali secondo i quali noi sub,con tutto il mare che c’è non dovremmo andare vicino gli scogli dove stanno pescando . Alex mi guarda….“ma vaff…..” evvai verso il pub , pizza e birrone.

Vittorio (Archimede)

martedì, giugno 20, 2006

Punta del Tino - 16 Giugno 2006


Partecipanti:
Mirko (guida), Alex (Fotografo), Vittorio (Fotografo), Mauro, Pino, Gianfrà, Doni
Capitano di turno: Francesco



Venerdi sera , imbarco alle otto da Lorenzo, verso la secca di Dante.
Mancano ìLuce ed il Gavriol tutti e due a casa con un bel suppostone e fumenti antiraffredore.

All'arrivo Gianfrà si tuffa per primo e dopo aver messo la testa sott'acqua esordisce con un "Non si vede un caz..!". Rimaniamo tutti perplessi nel sentire il nostro forbito e misurato compagno d'immersione esprimersi in tal modo, ma con cieca fiducia sul nostro Gianfry Bogart, si decide per spostarci verso la punta del Tino.
Una breve e accesa discussione se sia il caso di ritirarlo sù a bordo oppure lasciarlo li e poi ci si sposta.

Ad un primo colpo d'occhio la situazione qui sembra migliore e si parte con l'immersione.

La visibilità non è male, anche se non eccezionale, direi una decina di metri scarsi. Si inzia a costeggiare la parete con la spalla destra e si procede velocemente, tanto Francesco sul gommone seguirà le bolle. Dopo parecchi minuti a 20 metri circa, per quanto la visibilità sia accettabile non si vede molto (almeno per quanto mi riguarda).





Qualche aragosta, si fa vedere, ma non ci esalta più di tanto. Qualche nudibranco viene avvistato, ma la foto non viene (finche Alex, non legge come si fanno le macro con la sua nuova Canon stiamo freschi). Ci aspettavamo di più da questa immersione che a volte ci riserva soprese molto più interessanti. Scusatemi, la relazione stringata dell'immersione, ma proprio non mi ricordo niente di particolare.



Si ritorna a terra, grazie al nostro prode capitano, che qui vediamo nell'esercizio delle sue funzioni.



Dopo come al solito tutti al O'Neeils per una pizzetta e birra.

venerdì, giugno 16, 2006

Secchetta del Tinetto - 11 Giugno 2006

Bene Partiamo io e il Gianfry Bogard per la secchetta del tino.

Appena arrivati ci si presenta un acqua a dir poco strabigliante ci buttiamo in acqua e la visuale ci dà ragione era limpida come non si vedeva dà tempo.
Appena scesi intorno ai 20 mt troviamo una corrente abbastanza forte che ci fà decidere di cambiare il giro, invece che la parete sulla sx là teniamo sulla dx (anche perche appena scesi provo a fotografare una flabellina poi mi giro e sopra di mè c'era un nuvolone di torbo ed ho detto "ci sono i cinghiali ".
Poi mi hanno detto che non sono animali subacquei, allora ho fatto cenno a gianfrà "perdiamoci."
Appena persi iniziamo la nostra fantastica immersione in un'acqua a 17 Gradi ed una profondità max di mt21,5 per 42 min.





Iniziamo a scorgere sulla parete delle gorgonie belle rigogliose, cosa da non sottovalutare se pensiamo a come erano tre anni fà.


Poi subito una bellissima flabellina,poi il gronco, poi l'aragosta io ed il Gianfry eravamo al settimo cielo, poi il tempo passa ed io faccio cenno a gianfrà di rientrare anche perche volevo essere io il primo all'ancora in modo da non prendere un cazzetone e nel rientro spugne incrostanti e margheritine a sfare che dire 10 e lode ed evviva i nostri posti meravigliosi .


Qui sotto invece vediamo Mauro che parte per il relitto concordia praticamente contemporameamente a questa immersione. Il concordia è però un'immersione troppo impegnativa, bisogna arrivare oltre i 40 metri ed io non me la sento ancora. Quindi per adesso mi limito alle immersioni sui 20 metri, che già mi impegnano al massimo delle mie possibilità. Sopratutto per quanto riguarda l'orientamento.


Alex (Barbiero)

martedì, giugno 13, 2006

Isuela che Passione - 12 Giugno 2006

Partecipanti: Alex (fotografo), Pietro (fotografo)

Bene che dire, ieri mattina, io e il Pietro abbiamo deciso di andarci a fare un tuffetto a Portofino.
Una volta fatta colazione alla mitica San Marco, dove il Piè non ha potuto fare a meno del suo salato al Wuster, partiamo in direzione Santa Margherita Ligure per recarci al diving The European Diving.
Arriviamo leggermente in ritardo, un incidente in autostrada ci blocca, ma culo vuole che l'autostrada si liberi velocemente.




Insomma per farla breve saliamo sul gommone, dove vi erano altre persone ed io inizio a dire "dove andiamo?" Loro rispondono "dove vorreste andare?" ed io subito "all'isuela?"

"OK andiamo" è stata la risposta immaginatevi io e Piè .



Dopo 10 min arriva una guida, e ci dice : "bene io sono la vostra guida gli altri gruppi scendono con altre due guide", poi ci chiede i livelli di brevetto ed esclama :" mi sà che sarò io ad avere bisogno di voi".
Iniziamo la discesa verso la massima profondità circa -42 ed incontriamo un panorama mozzafiato gorgonie ed alcionari con uova di gattuccio , mentre fotografavo mi rendevo conto che sulle rocce c'era una vera e propria lezione di biologia .


Dopo poco, una bella flabellina si mostra in tutto il suo splendore





Ma una murena voleva farsi fotografare a tutti i costi ed ha fatto capolino per farsi fare dei primi piani
Ad un certo punto è ora di alzarci un pochino perchè la deco ci chiama, ma anche alzandoci non mancano branchi di saraghi, dentici, cernie e chi più ne ha più ne metta.




Al termine, la nostra deco ed uno splendido ricordo di un immersione SPETTACOLARE

Alex (Barbiero)