Notturna Grotta del Tinetto - 19 Maggio 2006
Partecipanti: LòSub, LòB., Mauro, Alex (Fotografo), Vittorio (Fotografo) ed il Gavriol.
Special Guest Star: Il Canesi.
Sono le otto di sera e siamo tutti già pronti da LorenzoSub.Guardiamo il mare e ci chiediamo se sia il caso di uscire. Un vento abbastanza forte di Libeccio è preludio di mare in veloce ingrossamento.
Mauro forte delle sue previsioni, con il mitico (ma ancora sottovalutato) sistema REUMASAT è convinto che il mare reggerà per ancora qualche ora. Gli altri sono alquanto dubbiosi, … ci sarà il tempo di fare il tuffo?
Si incrociano le dita e consapevoli che si dovrà ballare parecchio si parte in direzione Tinetto.Il Lo’ farà il barcaiolo, mentre partecipa come guida anche Lorenzo Bramanti, il mitico biologo.
Si arriva davanti al Tinetto e dopo un rapido breefing del Bramanti, in stile incursori subacquei invasati, siamo pronti per andare in acqua.Una bella corrente, intanto ci ha spostato parecchio e prima di tuffarci il Lo’ decide di riavvicinarci al Tinetto.
Il Gavriol però è già in acqua e la corrente se lo sta portando via. Viene ripreso approssimativamente in zona scoglio Ferale, un secondo prima della collisione con il traghetto Genova-Olbia.
Uno stormo di gabbiani intanto gira sopra il Tinetto, ruotando a mo’ di avvoltoi…. e le onde sono sempre più lunghe e alte. Insomma sarà una immersione in tutto rilassamento (o quasi), sia per chi andrà in acqua, sia per chi dovrà sorbirsi il mare sul gommone.
Il tempo di darsi l'OK ed il gruppo degli incursori gigioni si immerge.
Scendiamo lungo la parete, fino ad una quota di 19 metri, la visibilità e buona, direi che ci sono una decina di metri almeno di visibilità. Poche pinneggiate e ci troviamo davanti all’ampio ingresso della grotta.
La grotta del Tinetto è lunga circa 30 metri, e nella sua ampia apertura principale troviamo subito una bella aragosta, in mezzo ai ciottoli a darci il benvenuto.
Entriamo ed iniziamo ad osservarne le pareti. Sono ben visibili tunicati, piccoli gamberetti e spugne. Una Alicia Mirabilis, fa bella mostra di se e viene fotografata da Alex, che cerca in tutti i modi di levarsi dall’inquadratura il faccione del Bramanti che vuole farsi fotografare a tutti i costi. Si sale ancora leggermente (la grotta si stringe e ci porta verso l’alto, dove un camino centrale si apre verso la superfice. Prima però vediamo dentro un buco, un vecchio e grosso grongo che ci guarda spaventato, fotografarlo è impossibile il fondo fangoso si sta alzando ed è appena visibile ad occhio nudo. Altre argoste quà e là sono visibili, tutte fuori tana gironzolano tranquillamente all’interno della grotta.
Si riesce poi dall’apertura principale, in mezzo al polverone che abbiamo alzato tutti ( in particolare Alex) che ara il fondale nel tentativo invano di trovare qualche ciprea.
Si continua a percorrere la parete, rimanendo bassi ad una profondità di circa 22-23 metri. Una nuova spacca ci si presenta, qui entriamo solo io ed il Bramanti, che si diverte a disturbare una aragosta di dimensioni ragguardevoli. Non mancano neanche paramuricee rosse e gorgonie che riiniziano a tornare belle come un tempo.
Si riesce rapidamente, siamo a circa metà dell’immersione e la notevole permanenza ad oltre 20metri, ci porta vicini al limite della curva di sicurezza. Alex invece nella sua operazione di aratura del terreno, riesce (oltre a totalizzare un mitico 25m) addirittura ad andare fuori curva e questo è un vero e proprio record per una immersione come questa.
Non mancano spendidi nudibranchi all’appello ed Alex e Vittorio non se li fanno scappare. Si inizia il percorso di ritorno si risale di circa 7-8 metri e si pinneggia osservando la parete fino a trovare le due ulteriori aperture della grotta chiamate "Occhi di luna". Da bravi gigioni quali siamo ci accalchiamo rendendoci difficile i movimenti uno con l’altro.
Il Gavriol stanco di pinneggiare si fa portare in giro dal sottoscritto con la scusa che la mia pinna si è aggangiata alla sua attezzatura. Intanto le prime torce iniziano a spengersi, lo stesso Bramanti rimane al buio e cerca conforto in qualche luce di backup del suo gruppo di incursori gigioni.
L’ultima parte dell’immersione infine si svolge seguendo la parete ad un’altezza di circa 10-8 metri.
Spirografi di notevoli dimensioni, completamente aperti ci fanno chiudere in bellezza dopo circa 50 minuti.
Si risale in superfice, dove Lorenzo ci aspetta sul gommone ormai cotto dalle onde che preannunciano il mare che ci sarà il giorno seguente. Il suo ochhio plumbeo dice tutto, altri due minuti e per me è pronto a pasturare. La risalita in gommone e veloce, in particolare per il sottoscritto che dimenticandosi la frusta della stagna attaccata rischia di essere issato a bordo direttamente con tutta l'attrezzatura.
Si ritorna a Fiumaretta senza problemi cavalcando "le ondine" del mare , ci si cambia ed in un attimo siamo all’O’Neils.
Pizzetta e birra ci vogliono proprio per rinforcillarci. Si aggiunge a noi anche il Canesi, che dovrebbe venire in acqua invece di presentarsi sempre, solo all’ultimo momento per la birretta ed il caffè.
Vabbè per questa volta lo perdoniamo, purchè sia l’ultima volta (sopratutto perchè quando si parla di gigioni, il Canesi è sempre in prima fila).
Mi raccomando scaricate la versione Pdf, troverete altro materiale non pubblicato quì sopra.
8 Comments:
Complimenti al Baronetto che da bravo sub(normale)si trasforma fuori dall'acqua in un provetto narratore,facendoci rivivere profondamente le emozioni dell'altra sera.
Grande Mauro anche se ti ho inviato le foto in ritardo sei riuscito a fare una cosa carina
PS Mà gianfrà dov'è ?
Gianfrà....?
Questo nome mi ricorda qualcosa...
ummhh...
Si,si ... devo averlo sentito questo nome da qualche parte.
Però sono ricordi, molto, molto lontani.
Vittorio, consolati, forse nel gruppo qualcuno può batterti.
Antonio avrebbe inserito la descrizione di un'immersione a Calafuria.
Io non sono riuscita a trovarla. Neanche come commento.
Mah.....
Beh la cosa non mi riempie di gioia , ma mi fa piacere di non essere l'unico ad avere qualche difficoltà con i computer. Sapete,ogni tanto mi sento proprio incapace,e non lo tollero molto. P.s:sarò nazionalista,ma se lo chiamo calcolatore anzichè computer?
Caro vittorio siamo in tanti a dare del LEI al computer o calcolatore che dir si voglia io sono riuscito a collegarmi solo adesso
Qualcuno di voi ha visto il pdf, con i contenuti speciali?
Si mauro io l'ho visto e stampato non male
ciaooo
Posta un commento
<< Home