Notturna a Calafuria - 23 Agosto 2006
Partecipanti: Mauro, Vittorio(Fotografo), Alex(Cineasta), Federico
Immersione: 60 minuti, MaxProf:29m, Visibilità: Buona
Il traffico di questi giorni di vacanze estive non agevola gli spostamenti e si arriva a Calafuria abbastanza in ritardo rispetto ai piani. Federico è già sul posto.
Appena arrivati vediamo una massa indescrivibile di subacquei (una quindicina) già intenta a vestirsi. L’impatto dà l’idea che dovremo prendere il biglietto per tuffarci in acqua.
Con un super sprint dato dalla forza della disperazione, anch’ io, il più lento dei lenti sfoggio una velocità di vestizione da competizione stupendo tutti.
In men che non si dica, io e Vittorio anticipando il grosso della massa dei subacquei siamo in acqua.
Subito dopo arrivano Alex e Federico, un rapido controllo e ci si porta all’uscita del canale alla ricerca della boa sommersa. La visibilità dalla superfice non è buona e non si riesce a vedere bene. Un gruppo di subacquei ci ha consigliato di seguire la rotta dei 300 gradi però da un punto molto diverso da quello di partenza che ci ha consigliato Riccardo, la boa non si riesce a trovare.
Si decide di scendere in un punto che più o meno dovrebbe andare bene e si arriva proprio sopra tre subacquei che stanno giocando con un polpetto, probabilmente lo stesso che abbiamo visto venerdi scorso ad inizio immersione e sicuramente lo stesso che abbiamo trovato e filmato alla fine di questa immersione.
Non avendo trovato il punto di partenza (la boa sommersa .. ed iniziamo bene ) , decido per una rotta intermedia intorno ai 260 gradi, che valuto approssimativamente da un paio di sassoni che mi sembra di riconoscere. Dopo una rapida pinneggiata si arriva all’inizio della cigliata, presa leggermente troppo a destra, ma la correzione è rapida.
Qualche buchetto purtroppo vuoto nella prima paretina, ma subito dopo eccoci davanti alla famosa alicia mirabilis che mi aveva colpito nella scorsa immersione. Questa attinia appoggiata sulla parete è veramente particolare per lunghezza del tronco e tentacoli. Ci si ferma per fotografarla e filmarla.
Questo è il primo post con filmati, abbiamo da affinare la tecnica, ma presto spero che avremo anche dei clip di qualità comparabili con le foto.
Si procede e poco dopo ecco il buco con i gamberi che nella scorsa immersione mi aveva fatto notare ìLuce.
Vari cerianthos ed anemoni fioriscono sulle pareti che seguono, eccone una piccola rappresentanza:
Serpule e Paguri non mancano all’appello. Da notare l’attinia che sta iniziando a crescere sul guscio.
Una bella seppiolina, rimane quasi immobile sulla parete, quasi in posa per farsi fotografare. Viene anche filmata, ma vi risparmio il filmato perchè e venuto troppo sfuocato.
Ecco il primo corallo, mai io ho in mente ben altro. Una splendida cavità totalmente ricoperta di corallo, che vista in particolare da sotto è veramente spettacolare.
Purtroppo non mi ricordo bene il punto in cui ci aveva portato Riccardo. Avevo in mente che si era svalicati in qualche punto, ma i ricordi sono veramente vaghi. Più volte faccio puntate verso l’interno per cercare quel punto, ma proprio non ci siamo. Al ritorno di uno dei miei svalicamenti, ritrovo tutti intorno ad una murena in tana niente male, siamo sui meno ventisei metri.
Si arriva ancora più bassi intorno ai meno ventotto dove una vivace aragosta dopo essere fuggita in varie direzioni si rintana. Il mio computer segnala che stò per uscire dalla curva , invito gli altri a prendere la direzione del ritorno, siamo tutti con oltre cento bar in bombola.
Si parte ripercorrendo la strada dell’andata, ma subito mi rendo conto che non è la cosa da fare. Dopo cinque minuti di ritorno il mio computer mi ha già schioccato 3 minuti di deco. Faccio un rapido calcolo è se si continua così , dieci minuti di deco non ce li leva nessuno. Decido di salire tre, quattro metri ed inizio a sfanalare indicando al gruppo di salire.
Prima di avere attenzione passa parecchio e la cosa mi stressa ed innervosisce abbastanza.
In quel momento avrei voluto avere un telecomando per fare spengere tutte le macchine fotografiche per essere cagato.
Vittorio che è il più vicino capisce che sono in una situazione di disagio ed inizia a seguirmi, io inizio a pinneggiare e finalmente vedo anche gli altri due seguirci. Appena vedo il sottoscritto ed il resto del gruppo riprendere un quota di sicurezza, mi tranquillizzo.
Si ritorna tenendo la una rotta di 60 gradi e si arriva dopo una decina di minuti al punto di partenza dove ritroviamo il nostro amico polpetto, che viene addirittura filmato in una sua performance di fuga a molla.
Questo polpo ormai o si decide a cambiare posto od il suo destino sarà quello di essere preso di mira da ogni subaqueo che si immerge a Calafuria. Non lamentatevi del fuoco del filmato, abbiamo ancora da mettere a punto qualche dettaglio
Intanto che si effettua la sosta di sicurezza, si gira tra i grossi massi all'imbocco del canale e come nell'immersione precedente siamo invasi da queste piccole larve di non si sà cosa, che attaccano ogni fonte luminosa.
Emergiamo e con nostro stupore scopriamo che siamo vicino a Natale. La scogliera di Calafuria, piena di subacquei a tutte le altezze con torce e luci chimiche la illuminano con un effetto presepe, mannaggia manca la foto. Vittorio invece come suo solito guarda le stelle e cerca di spiegarci le varie costellazioni.
Rinuncia poco dopo capendo che è inutile gettare perle ai porci.
Insomma grande immersione, mancava solo la cigliegina sulla torta con il paradiso del corallo mancato, ma per questo ci vuole Riccardo.
Per concludere la serata cosa poteva mancare?
Il piatto di pasta di mare, cuoricini all'astice (forse) e poi frittino misto decompressivo.
Poncino alla Livornese, consigliato da Federico poi tutti a casa.... o quasi.
Voi gente che eravate a casa davanti alla tv con le pantofole meditate.
Ps: Il fatto che Federico in ogni foto abbia il bicchiere in mano è un caso, in realtà è astemio.